recensione: manhunt 2

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view post Posted on 12/7/2009, 10:12
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Dopo la tormentata vicenda del primo Manhunt, per via dei contenuti giudicati esageratamente violenti, Rockstar non perde coraggio e propone il seguito del titolo più criticato degli ultimi anni. Non senza limitazioni questa nuova produzione, censurata nei suoi tagli più cruenti, è dunque giunta (in versione USA) a destinazione: vediamo cos’è cambiato rispetto al passato.
Per chi non lo conoscesse, Manhunt si propone come uno stealth game dalla componente strategica molto approfondita, in cui si rende necessario lo sviluppo di strategie ben ponderate e ragionate. Il punto forte di questa produzione va individuato nell’atmosfera, resa appositamente pesante e “malata” in modo tale da avvolgere il giocatore in ambienti decisamente angosciosi e dal forte sapore horror. In questo secondo appuntamento gli sviluppatori Rockstar hanno deciso d’intavolare una trama completamente slegata con il primo episodio dando il benvenuto a due nuovi protagonisti, Daniel Lamb e Leo Kasper. Se dal punto di vista narrativo Manhunt 2 cambia radicalmente registro, dal punta di vista del gameplay non abbiamo potuto registrare cambiamenti degni di nota. Come nel precedente episodio sarà dunque necessario elaborare strategie di gioco per sorprendere i nemici sfruttando zone d’ombra e muovendosi con estrema cautela. Una volta individuato l’avversario saranno possibili diverse azioni, censurate però, per l’elevato tasso di violenza riprodotto, da poco gradevoli effetti grafici.
ecnicamente il titolo Rockstar propone ambienti realizzati con stile e resi dannatamente angoscianti... certo, il dettaglio proposto non raggiunge vette di assoluta perfezione, soprattutto per la qualità di alcune texture, ma nell’insieme il risultato è più che buono. La parte forte di Manhunt 2 è comunque da individuare nel comparto audio, decisamente sopra la media per ricchezza di effetti ben riusciti e una colonna sonora studiata con sopraffino gusto.
Questo secondo episodio è stato realizzato con l’interesse di sviluppare un seconda storia, piuttosto che tentare di cambiare o approfondire un concept praticamente rimasto identico al predecessore. Inoltre la trama studiata, pur essendo ben articolata, non riesce a coinvolgere quanto quella del primo episodio. Altro problema, la censura: in questo caso davvero fastidiosa e penalizzante, riesce nell’intento di limitare un prodotto, si violento, ma pur sempre rivolto ad un pubblico più adulto.

Lasciando da parte questo discorso, avremmo preferito che gli sviluppatori si fossero concentrati sullo sviluppo di un seguito in grado di apportare novità più consistenti, così non è stato, ma in ogni caso sotto alcuni aspetti Manhunt 2 riesce ancora a convincerci.


GRAFICA:89

DIVERTIMENTO:90

SONORO:85

LONGEVITA:86






GIUDIZIO FINALE:88
 
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